Fratta Polesine, incantevole borgo situato nel cuore del Polesine, è un luogo ricco di storia, arte e fascino. Immerso nella quiete della campagna veneta, offre ai visitatori un perfetto connubio tra bellezza architettonica e suggestione paesaggistica.
Il gioiello indiscusso del paese è Villa Badoer, capolavoro del celebre architetto Andrea Palladio e patrimonio UNESCO. La villa, costruita nel XVI secolo, colpisce per la sua maestosità e l’eleganza delle linee classiche. Circondata da barchesse semicircolari e immersa in un contesto rurale, rappresenta una delle più alte espressioni della villa veneta rinascimentale. Al suo interno, ospita il Museo Archeologico Nazionale, che custodisce importanti reperti provenienti dall’abitato e dalle necropoli di Frattesina sito protostorico della tarda età del bronzo.
Il Museo Etnografico ha sede a Palazzo Dolfin Boniotti e racconta la vita contadina e artigiana del territorio tra Ottocento e Novecento attraverso attrezzi, ambienti ricostruiti e testimonianze di cultura popolare.
A pochi passi da Villa Badoer, Villa Molin Avezzù è un elegante esempio di villa veneta risalente al XVI secolo. La villa prende il nome dalle due famiglie nobiliari che l’hanno abitata e restaurata nel corso dei secoli. L’edificio si presenta con una facciata sobria ma armoniosa, ispirata ai canoni neoclassici, e al suo interno custodisce ampi saloni affrescati e decorati, che evocano l’atmosfera elegante della nobiltà rurale veneta.
Poco distante, Villa Oroboni è legata alla figura del patriota e carbonaro Antonio Fortunato Oroboni.
La Chiesa Arcipretale dei Santissimi S. Pietro e Paolo apostoli, risalente al XVIII secolo, si distingue per il suo ricco interno barocco, arricchito da altari e tele d’epoca, simbolo del patrimonio religioso e artistico del paese.
Emblema dell’impegno politico e della memoria civile del borgo è la Casa Museo Giacomo Matteotti, allestita nell’abitazione natale del celebre deputato socialista assassinato dal regime fascista nel 1924. La casa museo racconta la vita e il pensiero di Matteotti, attraverso un’ambientazione suggestiva, materiali storici e sezioni multimediali. Il percorso ricostruisce le vicende della vita privata e pubblica di Giacomo Matteotti. Poco distante, all’interno del cimitero, si trova la Tomba di Matteotti, in una cappella voluta dalla madre Isabella Garzarolo e ultimata nel 1928. Nel centro del paese si trova la Lapide Matteotti, posta nel 1950 su una casa appartenuta alla famiglia. Il testo, censurato per decenni, è oggi visibile nella sua forma originale, accanto a un busto in bronzo dedicato al deputato, realizzato dallo scultore Guido Cremesini.
Tra gli spazi verdi più suggestivi vi è Parco Labia, storico giardino ottocentesco in stile romantico, arricchito da sentieri curvilinei, ghiacciaie e un canale sotterraneo. Il parco circonda Villa Labia, oggi sede scolastica, ricostruita dopo i bombardamenti del 1945.
Fratta Polesine è anche luogo di ricordo risorgimentale grazie al Monumento ai Carbonari, eretto nel 1867 per commemorare i patrioti arrestati e fucilati nel 1818. Il cippo marmoreo, a forma di stella, sorge lungo lo Scortico ed è circondato da simboli scolpiti che richiamano il martirio, la schiavitù austriaca e il sogno di libertà.
Al patrimonio storico si aggiunge il Ponte Canale, opera ingegneristica di origine cinquecentesca costruita per far scorrere le acque del nuovo scolo Valdentro sotto il canale Scortico. Più volte ristrutturato, è un segno tangibile del rapporto continuo tra l’uomo e le acque del Polesine.
Foto di Giacomo Tognetti