Fiesso Umbertiano si trova tra Canalbianco e Po, in un paesaggio sospeso tra storia sacra e memorie nobiliari.
Il cuore del borgo è la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, edificata nel 1622 e più volte ampliata nei secoli successivi. L’interno, diviso in tre navate, è un vero scrigno d’arte: il soffitto ligneo a cassettoni dipinti, le tele seicentesche di scuola emiliana, il baldacchino settecentesco, l’altare decorato da Michelangelo Ferrari, e un prezioso tabernacolo con una raffigurazione dello Scarsellino. A completare la struttura, un campanile alto 64 metri, coronato da una cupola verde rame e dalle statue marmoree dei quattro evangelisti.
Poco distante, Villa Colognesi, costruita intorno al 1780, testimonia il passato nobiliare del paese. Il complesso, in stile tardo barocco, comprende un imponente palazzo padronale con 26 stanze, rustici, un granaio e cinque ettari di terreno. Al suo interno si conservano arredi d’epoca e una selezione di opere dello scultore locale Gino Colognesi. Dal 1995 la villa ospita la Comunità di recupero Emmaus, grazie al lascito testamentario dell’ultimo discendente della famiglia.
Altro gioiello architettonico è la Villa Morosini Vendramin Calergi, commissionata nel 1706 dal senatore veneziano Giovanni Francesco Morosini e progettata da Andrea Tirali. Dopo essere passata alla nipote Bianca Morosini nel 1755, la villa fu restaurata e ampliata e oggi è utilizzata come sede municipale.
Foto di Giacomo Tognetti