Arquà Polesine

Arquà Polesine

Arquà Polesine è un affascinante borgo veneto, parte del territorio polesano.

Simbolo indiscusso del paese è il Castello di Arquà Polesine, unico superstite delle numerose rocche volute da Guglielmo III Adelardi dei Marchesella nel XII secolo. Il castello venne acquisito dai Veneziani alla fine del Quattrocento, per poi essere  trasformato in residenza signorile dalla famiglia Diedo nel Cinquecento. Oggi appartiene al Comune di Arquà Polesine. Il castello conserva secoli di storia: dalla torre merlata al suggestivo cortile interno, al corpo centrale e gli affreschi settecenteschi.

Il Casino di Caccia Estense è un piccolo gioiello di architettura rurale risalente al XV secolo, appartenente alla famiglia dei Durazzo fino a metà Settecento. Dal Cinquecento venne trasformato in villa residenziale. Esteticamente, il Casino richiama le eleganti architetture ferraresi.

Nella piazza principale si erge la Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, custode di una fonte battesimale del 1430 e diversi altari pregiati, oltre a pitture e dipinti. L’attuale edificio risale al 1700, con accanto un incompiuto ampliamento ottocentesco.

Un altro edificio religioso è l’Oratorio Sant’Antonio da Padova, risalente al 1500 circa, edificato con uno stile neoclassico rinascimentale veneziano. L’Oratorio custodisce una pala d’altare dedicata a Santa Caterina, tradizionalmente attribuita alla scuola di Tiziano.

Affacciata al Canalbianco, nella località di Valmolin di Mezzo, Villa Torelli Sarti risale ipoteticamente al XV secolo, fatta costruire dai Torelli, amministratori del territorio, oppure si attribuisce anche una datazione più recente per l’arrivo della famiglia ferrarese, a fine Cinquecento, e la funzionalità iniziale di casino di caccia. Sottoposta a numerosi interventi nel tempo, la villa presenta le caratteristiche tipiche degli edifici nobiliari veneti.

Un’altra villa ospitata ad Arquà Polesine è Villa Ca’ Marchese Manfredini, edificio rustico con annesso oratorio, perfettamente restaurato, costruita nel 1600 dalla famiglia Manfredini di Rovigo. Vi soggiornò il marchese Federico Manfredini, diplomatico, ufficiale, ministro al servizio degli Asburgo di Vienna, amico di Napoleone Bonaparte e Orazio Nelson.

Foto di Giacomo Tognetti

IMMAGINI DAL BORGO

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