Castelnovo Bariano

Castelnovo Bariano

Castelnovo Bariano sorge in un territorio abitato sin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi reperti dell’età del Bronzo rinvenuti nell’area. In epoca medievale, il borgo visse una stagione importante sotto il dominio della Contessa Matilde di Canossa, che ne fece dono al vescovo di Ferrara, e successivamente sotto la signoria estense. 

Sebbene oggi del castello originario, fatto costruire dalla stessa Contessa Matilde di Canossa, restino solo memorie storiche, il passato glorioso del borgo rivive nel Museo Civico Archeologico, ospitato nel municipio e articolato in tre sale espositive. Il museo conserva reperti preistorici e romani provenienti dalle località di Canàr (Bronzo Antico), Canova (Bronzo Medio) e Marola (Bronzo Finale), oltre a una selezione di ceramiche rinascimentali ritrovate in località Torretta. I reperti custoditi  emersero durante le ricerche avviate nell’area all’inizio degli anni Settanta, che portarono alla nascita del museo nel 1982. 

Il patrimonio architettonico e religioso di Castelnovo Bariano è arricchito da due chiese di valore. La Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova colpisce per la sua imponente facciata neogotica in mattoni a vista, sormontata da un grande rosone e caratterizzata da un portale a sesto acuto.

Nella frazione di San Pietro Polesine si trova la settecentesca Chiesa di San Pietro Apostolo, edificata per sostituire un oratorio troppo piccolo per l’allora popoloso centro di Marola. La facciata barocca con frontone triangolare è affiancata da due campanili simmetrici, sormontati da caratteristiche cupole a cipolla, conferendo all’edificio un profilo unico nel panorama polesano.

Merita infine una menzione l’Oratorio della Madonna del Capitello, piccolo edificio in stile neoclassico riconosciuto come bene d’interesse culturale dalla Soprintendenza. Luogo di devozione popolare, completa l’itinerario spirituale e culturale di un borgo che, pur segnato da eventi storici e naturali, continua a custodire con orgoglio le sue radici lungo le rive dei grandi fiumi.

Foto di Giacomo Tognetti

IMMAGINI DAL BORGO

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